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A novembre finalmente l'agognata decisione. Andiamo in scena.

Si debutta venerdì 17 dicembre 2021 - Teatro di San Giovanni.

Non uno spettacolo, ma una riunione con il pubblico per stimolare l'attenzione ai diversi aspetti che possono nascere, cambiando gli elementi costitutivi del teatro, su un unico testo di base, espressione del pensiero dell'autore, ma aperto alle modifiche strutturali dell'interpretazione.

Dalle diverse esperienze fatte il regista "pazzo" ha tratto alcune versioni, che sono apparse quelle più adatte per accompagnare il pubblico in un ragionamento sulle motivazioni che portano persone (a volte attori) sul palcoscenico e persone (a volte spettatori, altre solo occupanti di poltrone) in sala.

Una lettura di gruppo, come quella del primo giorno, per prendere coscienza che una serie di parole scritte su carta sono, in realtà, uno spicchio di vita.

Una presentazione a memoria, con errori e relative correzioni, suggerimenti, ironie, perché le parole dalla carta devono diventare parte di chi le impara.

Una versione "classica": lui (Riccardo) un uomo, lei (Lady Anna) una donna. Amore, interesse di palazzo, perfidia, disperazione, odio, rassegnazione, vita, morte... c'è tutto in tre pagine di Shakespeare

Una versione in lingua originale e in una lingua diversa: la guida del poeta, la scelta dei termini e della metrica che rendono quasi univoca la figura di Lady Anna, che è trascinata dalle parole ad essere quello che per lei ha immaginato Shakespeare, senza orpelli di regia che ci allontanano dalla visione dell'autore. Lui, in lingua castigliana, dove la traduzione e la lingua portano a un uomo con l'indole e la coscienza spagnola (la traduzione in argentino, ad esempio, riporta ad una ironia estremamente superiore). Prima ancora dell'attore, è il traduttore e l'idioma che spesso delineano un carattere del personaggio diverso da quello voluto dall'autore.

Una versione in cui un uomo interpreta Lady Anna e una donna Riccardo. Senza la finzione di essere falsamente mascolinizzati o effeminati, ma le espressioni di sentimenti umani traslati da un sesso all'altro.

Una versione "alternativa", in cui una interprete dà voce a entrambi i personaggi, focalizzando l'attenzione ai movimenti delle due mani guantate.

E poi il pubblico, ridotto, fatto solo di parenti e amici, ma attento e partecipe a una proposta che, partita in sordina, ha attirato attenzione e curiosità per un modo di approcciare testo diverso, con la volontà di far capire, intimamente, chi fossero realmente i personaggi o, forse, chi potrebbero essere quando qualcuno prende possesso di loro.

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